Tutta la verità sulla nuova riforma del libretto di circolazione

Tutta la verità sulla nuova riforma del libretto di circolazione

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Da qualche settimana, gli automobilisti si stanno interrogando sugli effetti e sulle conseguenze di una circolare che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato lo scorso 10 luglio, che dava attuazione alle ultime modifiche relative al Codice della Strada (a distanza di quattro anni). Il focus della circolare è rappresentato dal fenomeno delle intestazioni fittizie.

 

Cosa dicono le nuove norme

Risulta evidente, dunque, l’importanza di fare chiarezza: da lunedì 3 novembre 2014 in tutta Italia è obbligatorio modificare l’intestazione di un’auto che da più di trenta giorni è utilizzata da una persona diversa dal suo proprietario reale. Tale scadenza ha causato scompiglio tra gli automobilisti, anche perché presuppone una serie di eccezioni che hanno contribuito ad alimentare la confusione; in più, la paura delle salate sanzioni economiche comminate nell’eventualità in cui le prescrizioni non vengano rispettate ha favorito il diffondersi di voci non vere, al punto che i centralini degli uffici delle motorizzazioni e dell’Aci sono stati presi d’assalto.

Le eccezioni previste: il caso dei familiari

Per quel che riguarda le eccezioni, occorre sottolineare che la novità relativa al cambio di intestazione del libretto non impone alcun obbligo per le persone che convivono, a patto che condividano lo stesso indirizzo. Anche per i familiari cambia poco o nulla: i figli potranno guidare ancora le macchine dei genitori perché non sarà possibile individuare il momento in cui avranno ottenuto il veicolo. In altre parole, non è possibile disporre di un documento che accerti che un’auto è passata da un familiare all’altro. Di conseguenza, è impossibile risalire al periodo di trenta giorni, e non si corre il rischio di incappare in multe. Non bisogna dimenticare, inoltre, che l’obbligo entrato in vigore all’inizio di novembre non è retroattivo: per tutti questi motivi, coloro che utilizzano la macchina che appartiene a un parente non hanno motivo di temere sanzioni.

Cosa prevede la legge

La nuova legge, invece, si applica soprattutto alle pubbliche amministrazioni, alle società di autonoleggio e alle flotte aziendali. Dal punto di vista economico, l’aggiornamento del libretto di circolazione ha un costo moderato: in tutto sono 25 euro per ogni veicolo (9 euro per i diritti di motorizzazione e 16 euro per l’imposta di bollo). Nell’eventualità in cui le autorità competenti dovessero riscontrare una inadempienza, scatterebbe la multa, a partire da 705 euro. La novità in questione trova fondamento nella legge numero 120 del 29 luglio del 2010, all’articolo 12, che ha introdotto l’articolo 94-bis nel Codice della Strada: in esso viene affermato, appunto, il divieto di intestare i veicoli in maniera fittizia, non solo sulla carta di circolazione ma anche sul certificato di proprietà.

Se venisse accertata, in questi documenti, una falsificazione delle intestazioni, si rischia la cancellazione dall’archivio nazionale dei veicoli del Dipartimento per i trasporti terrestri e dal PRA. Lo scopo di questa norma è quello di tentare di ridurre al minimo i pregiudizi e le distorsioni che derivano da intestazioni fasulle e non veritiere.

Le conseguenze concrete: come agire?

Entrando nel dettaglio, è interessante scoprire alcuni risvolti pratici e concreti che la questione pone:

  • In primo luogo, è bene evidenziare che la coincidenza tra chi utilizza il veicolo e il soggetto a cui il veicolo è intestato non è richiesta in caso di utilizzo occasionale o comunque inferiore ai trenta giorni. La carta di circolazione non può essere rilasciata nel caso in cui vengano riscontrate delle situazioni di simulazione dell’intestazione o della cointestazione, e nel momento in cui l’accertamento del responsabile civile della circolazione del mezzo risulti impossibile o venga elusa.
  • Se è vero che la coincidenza tra intestazione e utente non presuppone alcun cambiamento per i familiari, è altrettanto vero che per gli eredi la situazione è diversa: se dopo la morte del proprietario di un’auto gli eredi intendono continuare a usare il mezzo, è indispensabile procedere alla modifica del libretto di circolazione prima che le pratiche per la successione vengano portate a conclusione.

Come comportarsi

Ma quali sono i passi da seguire, nello specifico, per mettersi in regola? Se sussiste l’obbligo di coincidenza tra utilizzatore e intestazione dell’auto, bisogna spedire una comunicazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in cui siano riportate le generalità dell’utilizzatore. Tale comunicazione resta a carico del proprietario, e deve essere accompagnata da una fotocopia del documento che attesta il versamento dei 25 euro richiesti. Successivamente, il Ministero spedirà un tagliando da applicare sul libretto di circolazione.

Esperto di assicurazioni, collabora da anni con alcuni dei più importanti media di livello nazionale.