Assicurazione sulla vita: 5 fattori da non tralasciare
È decisamente in crescita, secondo quanto indicato nelle ultime stime, il mercato dell’assicurazione vita. Sono sempre di più, sia in Italia che in Europa, quanti decidono di stipulare una protezione in grado di provvedere alla propria famiglia, nel caso dovesse succedere l’irreparabile.
Crescita imponente delle assicurazioni sul ramo vita
Parliamo di cifre consistenti: + 47% che tradotto in soldoni sono 8,1 miliardi di euro rispetto ai primi mesi del 2013. A detta dell’Ania questo incremento sulle assicurazioni rappresenta nel nostro Paese la raccolta più consistente di sempre. Continuando con le cifre, sono ben l’84% le compagnie assicurative ad aver visto aumentare le proprie polizze stipulate: secondo gli addetti ai lavori, la crisi che in molti settori limita le spese, in quello assicurativo fa spingere sull’acceleratore le persone che desiderano proteggere sia la propria famiglia che gli investimenti già fatti.
Ma cosa porta sempre più italiani a risparmiare magari su necessità più immediate per poter pagare i premi di questo tipo di polizze? Ecco 5 buoni motivi che, nonostante la situazione non sia delle migliori, rispondono alla domanda: perché pagare un’assicurazione vita?
In caso di morte improvvisa, c’è un sostegno per la famiglia
Stiamo parlando di una tragedia terribile: la morte improvvisa di un padre o di una madre, destabilizzano una famiglia. Se poi la persona che se ne va è anche il fulcro economico, allora oltre al dolore si saranno ulteriori difficoltà e la situazione delle paersone rimaste potrebbe davvero diventare drammatica. L’assicurazione rischio vita, è una prestazione assicurativa che entra in azione nel momento in cui, a seconda del contratto stipulato, il soggetto assicurato, come si diceva, viene a mancare, corrispondendo alla famiglia la somma stipulata.
Al momento della firma, l’assicurato sceglie la tempistica e i massimali. Come in tutte le assicurazioni, non si dovrà alla compagnia la stessa cifra annua se ci si assicura per 20.000 euro o per 200.000 euro. Attenzione, però: le polizze caso morte non hanno niente a che vedere con il discorso dell’accantonamento, ma si chiamano a rischio puro. Se si stipula la polizza per 20 anni e in quei 20 anni (per fortuna) non succede nulla, allora la compagnia assicurativa ingloberà i premi pagati senza restituire nulla.
Perché se restiamo invalidi, non restiamo soli
Se a causa di un incidente o di una malattia si diventa incapace di procurarsi un guadagno, provvedere a se stesso e alla propria famiglia, la compagnia assicurativa ci corrisponderà un vitalizio calcolato sui punteggi di specifiche tabelle in loro possesso. L’assicurazione vita può essere di differenti tipologie: a capitale crescente assicurato o decrescente assicurato. Nel primo caso il capitale resta stabile per tutto il tempo dell’assicurazione, mentre nel secondo caso decresce ogni anno. Le motivazioni delle scelte di queste differenti tipologie potrebbero riguardare la necessità si una maggiore tutela in un periodo particolare della propria vita, oppure la necessità di sentirsi tutelati sempre.
Pur non riuscendo più a volgere nemmeno i compiti più elementari, ci sarà un piccolo aiuto che permetterà alla famiglia di pagare magari un assistenza o le spese mediche più urgenti.
Perché siamo gente onesta e abbiamo smesso di fumare!
Stipulare un’assicurazione vita, significa che la compagnia si fa carico di una serie di rischi, per un determinato numero di anni, che possono andare da 1 a 30. Ma, se vogliamo che poi ci venga corrisposto o venga versato ai nostri eredi il corrispettivo pagato in questo periodo, ci sono regole da rispettare. Innanzitutto è necessario sottoporsi ad una visita medica che dichiari la nostra buona salute. Nello specifico, esistono sempre più polizze dedicate a chi non ha mai fumato o ha smesso da almeno due anni: le condizioni sono decisamente più favorevoli, perché i rischi sono minori. Se poi si perde la vita o si resta invalidi mentre si sta commettendo un reato, mentre si partecipa ad atti di guerra, si guida un mezzo di cui non si era dichiarato avere la patente, oppure di diventa alcolisti o tossicodipendenti, non sarà corrisposto alla famiglia assolutamente nulla.
Perché abbiamo figli piccoli e un mutuo da pagare
Ecco le due motivazioni che sempre più spesso spingono gli Italiani a sottoscrivere assicurazioni vita. La prima è assolutamente di natura ancestrale: che ne sarà dei miei bimbi? E si cerca di poter donare un futuro meno nero, anche se dovesse succedere l’irreparabile.
La seconda motivazione è ormai un obbligo: praticamente tutte le banche chiedono la sottoscrizione di una polizza vita al momento della stipula del mutuo, per evitare brutte soprese se dovesse accadere qualcosa.
Perché è impignorabile, non ha tasse di successione
Queste sono informazioni importanti, da tenere presenti al momento della firma: la rendita che dovessimo ricevere in caso di infermità, non può essere pignorata né sequestrata. Inoltre la somma (che può anche essere di centinaia di migliaia di euro) che i nostri eredi dovessero ricevere in caso di morte, non sarà colpita dalle tasse di successione. Infine, anche se solo fino ad un tetto di 630 euro l’anno, i premi possono essere detratti al momento di pagare le tasse.
Tutto sommato, quindi, è proprio la poca stabilità della nostra economia a farci scegliere di proteggere la nostra famiglia con un’assicurazione vita, che potrebbe rivelarsidavvero importante in caso di gravi difficoltà.