La truffa dello specchietto, una piaga per gli automobilisti
La truffa dello specchietto rappresenta ormai una piaga per molti automobilisti: diffusa in ogni parte d’Italia, da nord a sud, da est a ovest, è diventata così famosa che pure Le Iene le hanno dedicato un’inchiesta su Italia 1, al fine di mettere in allerta le potenziali vittime. I motivi di tale diffusione sono diversi: in primo luogo, il fatto che si tratta di un trucco molto semplice da attuare, che non richiede particolari competenze né strumenti specifici; inoltre, il fatto che spesso riguarda cifra tutto sommato non elevate (tra i 50 e i 200 euro, di solito), circostanza che induce le vittime a non presentare denuncia e quindi consente ai malintenzionati di continuare a girare indisturbati. Pare che, statisticamente, l’80% delle persone avvicinate cada nell’inganno.
Di che cosa si tratta?
Ma come avviene, in concreto, la truffa dello specchietto? Di norma funziona così: il truffatore insieme con il suo complice si posiziona a bordo di un’auto che presenta già uno specchietto rotto in una via molto trafficata e stretta, in modo da rendere plausibile un eventuale contatto con un altro veicolo. A quel punto viene individuata una vittima potenziale, che solitamente è anziana (si ritiene che gli anziani siano meno accorti, e soprattutto più inclini a spaventarsi). Dopodiché, la truffa vera e propria può effettivamente partire: uno dei due lancia un sassolino o comunque un oggetto di dimensioni contenute verso l’auto della vittima, in modo che questa si accorga del rumore, mentre il veicolo sta passando a fianco di quello già incidentato. Quindi, inizia l’inseguimento, nel senso che il truffatore cerca di raggiungere la vittima (inconsapevole) per fargli vedere lo specchietto rotto.
Quindi l’altro complice chiude – senza farsi notare – lo specchietto dell’auto della vittima, in modo da fargli credere che tra le due auto c’è realmente stato un contatto. Lo stesso complice, in genere, sostiene di avere visto l’episodio e quindi si qualifica come un testimone dell’accaduto. Poi, il gran finale: il truffatore suggerisce alla vittima di non denunciare il fatto, in modo da non far entrare in gioco le compagnie assicurative (che determinerebbero una spesa supplementare per le persone coinvolte) e le chiede di mettersi d’accordo, con una cifra – appunto – tra i 50 e i 200 euro.
Come sventare la truffa
Risulta evidente, quindi, che nel caso in cui si rimanga coinvolti in un episodio simile e si sia protagonisti di tutti questi passaggi si sta subendo un tentativo di truffa. Per smascherarla, è sufficiente richiedere subito di compilare la constatazione amichevole: nel caso in cui l’altra persona insista nel volere i soldi o comunque si rifiuti di chiamare in causa le assicurazioni, si può smascherare ufficialmente la truffa. A quel punto sarebbe indispensabile chiamare le forze dell’ordine, ma è probabile che il truffatore – una volta accortosi che l’inganno è stato scoperto – si siano già dato alla fuga.